PRATICHE MAGICHE

Tecniche terapeutiche per scongiurare un male già contratto

Per curare l’agalattia

La mancanza di latte nelle poppe della puerpera era considerata una vera sciagura. Tenuto conto che a quei tempi non esistevano i prodotti dell’allattamento artificiale, e ricorrere a una nutrice costava non poco, in tale evenienza i piccoli rischiavano malattie gravi, di sicuro il deperimento e non di rado anche la morte.

La perdita del latte nella fase del puerperio era addebitata all’occhio maligno di un’invidiosa (furto del latte) o al gesto di una persona qualsiasi che lo faceva senza volerlo. Si crede, in tal caso, che il latte perduto dalla lattante vada a gonfiare il seno della persona che ha gettato il malocchio. Perché il latte venga restituito alla legittima proprietaria, questa deve preparare un’altra pietanza e lasciarla mangiare all’ospite che le ha tolto il latte. Ma gli ultimi bocconi deve mangiarli la puerpera nello stesso piatto. La fascinazione resta così irretita e il suo potere malevolo annullato Si riporta la testimonianza di una informatrice (Giulia Ciletti):

“Una volta, durante l’allattamento, io persi il latte. Accadde così. Un giorno, mentre eravamo a pranzo, mi alzai per andare a prendere il vino giù in cantina, e al posto mio si sedette mia cognata. Al ritorno trovai vuota la zuppiera in cui mangiavamo tutti. Quando accostai il mio bambino al seno, prese a succhiare. Ma succhiava, succhiava e piangeva. Corsi subito da Mammasina, tua nonna. Mamma Teresina mi strizzò le mammelle e non vedendo uscire il latte, mi disse: – Chi ha mangiato nel tuo stesso piatto, quella ti ha sottratto il latte! – Ora questa vecchia teneva una gatta con le poppe gonfie, perché aveva da poco figliato. Cucinò la pasta e mise un piatto dinanzi alla sua gatta. E la scacciò via appena ebbe dato il primo boccone. Col piatto venne poi da me: – Tieni, disse, mangiati questa pasta col pomodoro. – Mangiai la pasta e il latte ricominciò a fluire nel mio petto. Tolsi in pratica il latte a quella povera gatta. Mamma Teresina però non me l’aveva detto, altrimenti non avrei avuto lo stomaco di mangiare dove prima aveva ficcato il muso quella bestia.”

Il ritorno del latte in questo caso è avvenuto per contagio. Per riavere il latte perduto o sottratto (e questo avveniva, come abbiamo visto, permettendo che un’altra donna mangiasse nel suo stesso piatto o bevesse nel suo stesso bicchiere), le puerpere erano costrette dunque ad attivare pratiche di tipo magico.